padre nostro

Papa Francesco ha presentato una nuova versione del testo del Padre Nostro, probabilmente la più nota preghiera, che sostituirà il testo precedente.

La nuova preghiera comporta una modifica piccola ma significativa: 'non indurci in tentazione' si trasforma in 'non abbandonarci alla tentazione'.

 

La nuova versione del Padre nostro presente nella Bibbia Cei del 2008, che già aveva trasformato «come noi li rimettiamo ai nostri debitori» in «come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori» e codificato «non abbandonarci alla tentazione» invece di «non ci indurre in tentazione».

Sembrano piccoli mutamenti, ma chiaramente definiscono un orizzonte teologico preciso…
L’aggiunta di quell’«anche» è per rispettare l’andamento del testo, sia greco, sia latino, perché tutto il Messale romano, quindi di conseguenza anche il nostro, vuole essere più attento all’originale. La scelta, poi, del «non abbandonarci alla tentazione» tende a superare il rischio di intendere il «non ci indurre in tentazione» come se Dio volesse provocarci alla tentazione. Quindi, «non abbandonarci» sembrerebbe esprimere meglio il fatto che Dio custodisce il cammino dei suoi fedeli, anche quando sono nella tentazione, ma non permette che siano vinti da questa.

Ecco il testo completo

Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi
il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo 
ai nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.